lunedì 21 maggio 2012

Street Parade Bergamo - Tanta ipocrisia e tanta tristezza

Premetto che il mondo delle Street Parade non mi appartiene.
Non amo gli eccessi di molti che vi partecipano ma soprattutto non amo il tipo di musica che va per la maggiore a queste manifestazioni.
Detto questo, mi sembra che la polemica delle ultime ore sulla Street Parade di Bergamo di sabato sera abbia assunto inaccettabili caratteristiche di retorica e propaganda.
Io, alla manifesazione di sabato, per curiosità ho assistito (seppur per poco tempo): per questo mi sento di dire che in queste ore sbagliano in tanti, a mio avviso.
Sbaglia chi si schiera, a priori, a favore o contro questo tipo di manifestazioni.
In primo luogo sbagliano i politici cittadini, che si sono affrettati ad esternare pubblicamente affermazioni assolutamente strumentali e generalizzanti sul mondo dei giovani e del divertimento.
Parlano a sproposito, questi oscuri personaggi che il mondo dei ragazzi d'oggi manco si sforzano di comprendere (e che dovrebbero, invece, rappresentare).
Attenti esclusivamente a recuperare consenso elettorale, condannano e insultano, parlando senza distinzione alcuna di "ragazzi incivili e incapaci di divertirsi senza sballo".
Forse non sanno, i nostri cari amministratori, che con una gestione della cosa pubblica più attenta al mondo giovanile e alla sua evoluzione, non ci sarebbe bisogno di Street Parade.
Nè tantomeno sanno che, all'interno delle migliaia di ragazzi che vi hanno partecipato, vi sono un gran numero di persone oneste, educate e volenterose che si sono adoperate al meglio (probabilmente senza averne tutti i mezzi necessari) per settimane per far sì che la manifestazione di sabato risultasse un evento sì divertente ed innovativo, ma soprattutto civile, rispettoso e sobrio.
Sbagliano i "cittadini per bene", esponenti della (ex) illuminata borghesia bergamasca, che da decenni considerano la città un luogo di nicchia dove il divertimento più grande consiste nel gustarsi un gelato passeggiando in abiti firmati sul sentierone al sabato pomeriggio o nell'assistere ad uno spettacolo di musica classica al Teatro Donizetti.
Sbagliano i criticoni del sempre e comunque, per i quali qualsiasi novità rappresenta una sfida al loro mondo fatto di divano, televisione e partite di calcio: si lamentano del rumore per 6 ore in una serata (la manifestazione è terminata ben prima della mezzanotte).
Sbagliano quindi gli adulti, impegnati ancora una volta a giudicare senza comprendere e a condannare senza un esame di coscienza (siamo proprio sicuri, che i giovani di un tempo fossero così "migliori" dei giovani d'oggi?).
Purtroppo però, anche nell'universo che vivo, e cioè quello giovanile, debbo constatare comportamenti e atteggiamenti profondamente negativi.
E' vero: alla manifetazione di sabato ho assistito a scene preoccupanti.
Ragazzini di 14-15 anni completamente fatti di alcol e droga; persone ubriache che lanciavano bottiglie di vetro e distruggevano cartelli stradali; giovani ragazze collassate sui prati del centro.
Guardando quelle scene ho avvertito, devo ammetterlo, un senso di profonda tristezza.
Non perchè io mi senta superiore, migliore e pulito; ma perchè non voglio arrendermi al pensiero che il divertimento sia diventato per molti l'evasione dal mondo reale vissuto con consapevolezza.
La mia non è un'analisi socio-culturale, nè tantomeno una dichiarazione di purezza.
Chi non si è mai ubriacato in adolescenza? Chi non ha mai fumato una sigaretta di nascosto? O provato a fare qualche tiro di "spinello"?
C'è una differenza sostanziale però, tra quello che è stato il mio mondo, la mia adolescenza, e il mondo adolescenziale attuale, ed è che oggi queste situazioni sono estremamente diffuse e comuni; talmente "normali" che non ci si affretta più manco a nasconderle.
Sballarsi fino al coma è la normalità, anche tra i minorenni. Questo è l'aspetto più sconvolgente.
Per questo motivo sbaglia, a mio avviso, chi in questi giorni continua a nascondere queste situazioni e a giustificarle.
Sbaglia chi giustifica lo sballo, l'inciviltà, esclusivamente dando la colpa a chi sta sopra di noi, a chi decide per noi, al mondo dei "grandi".
Sbaglia chi si rifiuta di osservare, di chiedersi, di preoccuparsi per questo mondo di ragazzi alla deriva.
Sbagliano gli adolescenti stessi (vuoi per mancanza di educazione, per fragilità o per sfortuna), inconsapevoli dei rischi e delle implicazioni future dei loro comportamenti.
Detto questo, continuo a ritenere che una manifestazione come la Street Parade non possa essere considerata la causa di tutti i mali.
I ragazzi che sabato si sono sbronzati, che hanno preso droghe, lo avrebbero fatto come ogni altro sabato sera in altri luoghi, nelle discoteche o a casa di qualcuno di loro.
Questo è ciò che gli amministratori si rifiutano di capire.
Il loro errore è addossare le responsabilità e le cause del disagio giovanile ad un evento limitato a poche ore: un evento che ha comunque, nel complesso, coinvolto tanti ragazzi di buonsenso.
Giovani che hanno voluto esclusivamente ballare e ascoltare musica per le strade di un centro città, altrimenti e come sempre, morto e deserto.
Ho visto gli organizzatori della Street Parade indignati e dispiaciuti per le scene di degrado e inciviltà dei loro coetanei; ho sentito dalle loro voci tutta la tristezza per non essere riusciti ad evitare, nonostante l'impegno, il verificarsi di gesti vergognosi.
Credo semplicemente non fosse in loro potere, nonostante tutta la buona volontà.
Quindi sono convinto che avrebbero fatto meglio, i perbenisti e i politici, a scendere per la strada, osservare, parlare con i giovani, piuttosto che stare rinchiusi nei palazzi e nei salotti riempiendosi la bocca di dichiarazioni piene di retorica e falsi moralismi.
Infine, faremmo una buona cosa tutti (giovani e meno giovani), a cercare di capire fino in fondo il perchè divertirsi per tanti (e sempre di più) ragazzi significhi solamente sballare ed evadere dal mondo reale: occorre cominciare con urgenza a fare qualcosa per correggere la rotta

4 commenti:

  1. se non si ha il potere di prevenire certi comportamenti, allora si evita di dare luogo a manifestazioni del genere.
    In legge si chiama dolo eventuale, quando agisci lo stesso consapevole del rischio che corri o fai correre.
    Con l'indignazione dei "bravi ragazzi" che hanno partecipato non ci pulisco l'urina dalla porta di casa mia o dal cofano della mia macchina, non ci ricompro le piante distrutte del mio cortile, non ci lavo via gli escrementi dal marciapiede davanti casa. Indignarsi dopo è facile e gratuito, se si va a fare casino a casa di altri. Le lacrime di coccodrillo sono un atteggiamento infantile, da persone di scarsa coscienza: da persone che non meritano ciò per cui manifestano. Se il prezzo da pagare per svecchiare la città è questo, allora è meglio una città che dorme, si sveglierà quando le persone saranno capaci di divertirsi permettendo anche agli altri di stare bene.

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  2. Ps: sono anch'io un 25enne che vuole una città più viva, per tutti.

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  3. Condivido in pieno quanto scritto dall'autore..... se esiste un disgio giovanile, caro menno, tiriamolo fuori, perchè tante situazioni non si risolvono con la bacchetta magica. Vero ci sono situazioni antipatiche ma questo perchè nessuno si vuol prendere la responsabilità di dire a chi sbaglia "stai sbagliando". Non pensiamo al nostro orticello con le povere piantine sradicate. Vero, girano i coglioni quando la piantina è la tua, ma se aspettiamo senza far nulla, aspetteremo all'infinito.
    L'autore ha sottolineato tanti aspetti che andrebbero seriamente presi in esame. Impariamo dagli errori di questa Street Parade per farne una, l'anno prossimo 100 volte meglio.

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  4. Parole sante giovani e meno giovani. Parole sante.
    Finalmente una persona che esprime un parere intelligente, che vede il bene e il male nella cosa. Non come tanti ciclopi diventati ottusi a forza di guardare il loro bell'orticello e vagare di giorno e di notte in una città morta e deserta.
    I giovani che viaggiano in erasmus e vedono ciò che sta fuori dal nostro orticello, vivono mesi di depressione al loro ritorno.
    "In legge si chiama dolo eventuale, quando agisci lo stesso consapevole del rischio che corri o fai correre." Ragazzi.. parliamo di un pò di urinate e di un paio di defecazioni...ma siete mai stati anche solo a Firenze? Le vostre case puzzerebbero di piscio 24 ore su 24. Vi farebbe a tutti bene teletrasportarvi a Napoli, in modo da poter vivere il vero disagio, abbastanza diverso da quello che abbiamo/avete vissuto sabato pomeriggio.
    Sono Luca, sono un ragazzo 26 anni e di buon senso, fortunatamente mi è stata donata una mentalità aperta e flessibile.

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